Si presenta come un grande e massiccio edificio fortificato, a pianta quadrata, con cortile interno; intorno alle mura si nota il profondo fossato difensivo, con i caratteristici ponti ad arcata in pietra che lo scavalcano.
Le entrate alla rocca sono 2: una sul lato orientale e l’altra su quello occidentale, dove esisteva il ponte levatoio e le torrette di avamposto oggi completamente scomparsi.
Pochi sono i documenti che trattano dell’origine di questo particolare palazzo-castello: la prima struttura viene attribuita agli Ysei, feudatari della zona, i quali costruirono questo edificio nel IV secolo, forse all’interno di un castrum alto-medioevale, poi fortificato nel XI secolo verosimilmente dalla famiglia longobarda dei Mozzi.
I documenti attestano che nel 1412 la proprietà era passata ai Malatesta e successivamente, nel 1427, alla Repubblica Veneta in seguito alla confisca dei beni degli Ysei.
L’imponente costruzione fu donata l’anno seguente a Francesco di Bussone, detto “il Carmagnola”, per i servizi prestati quale comandante di tutto l’esercito della terra ferma. Il grande condottiero divenne signore del castello solo per quattro anni, poiché nel 1432 ritenuto un traditore dai veneziani, fu giustiziato in piazza San Marco a Venezia e i suoi beni venduti ai privati.
Il Castello Carmagnola di Clusane fu acquistato successivamente dalla nobile famiglia bresciana dei Sala, che intraprese subito lavori di modifica per trasformarlo in residenza secondo i modelli rinascimentali.
Venne aperta sulla facciata orientale una loggetta con 14 campate, sostenute da colonnine di pietra, e affrescata la fascia che corre lungo il sottotetto, mentre non rimane alcun segno dello stemma in pietra della famiglia Sala, segnalato sui testi ottocenteschi.
Modifiche risalenti al XVI secolo sono evidenti anche nella parte interna del cortile, con il pozzo, il porticato e la loggia. Attraverso vari matrimoni il castello venne poi suddiviso in dote fra diverse casate.
Nel 1641 risultano proprietarie le famiglie Soncini, Maggi, Coradelli e Lana, ognuna della quali riadattò alle proprie esigenze la parte abitativa: si modificarono così molte importanti caratteristiche di impronta militare dell’edificio.